sabato 7 febbraio 2009

Piove

Anche oggi, mentre scrivo questo post, puntualmente piove.
La pioggia ispira la malinconia, ispira anche il mal di testa, consiglia alla gene di starsene in casa, comodi sul divano davanti alla televisione oppure ad affacendarsi nelle pulizie della casa.
Avreste voglia di uscire mentre fuori l'acqua sembra versata da enormi secchi? Non credo.
Eppure le nostre città vivono anche nei giorni in cui il cielo consiglierebbe che è meglio farsi una bella doccia calda in casa piuttosto che fuori al freddo bagnandosi come pulcini.
Mi vengono in mente i nostri peasini dell'entroterra che, in queste giornate, letteralmente "dormono"...di un sonno profondo, sereno. Anche quando il colore predominante è il grigio nuvola bassa. In questi giorni aggirarsi per le loro vie aiuta a pensare, a riflettere o semplicemente a rilassarsi, anche a infreddolirsi un po' , ma di quel freddo che sa ancora di pulito, lontano dallo smog perpetuo delle città.
Io vivo a Genova e la tentazione di trasferirmi in un paesino tranquillo è forte e mai come in questa giornate mi viene in mente un bel camino acceso e scoppiettante di legna secca, un tappeto caloroso su cui si posa un tavolino di cristallo, un bel divano morbido su cui leggere un libro, un fumetto o suonare la chitarra così per divertimento...che bella immagine.
Vorrei relizzarla, renderla "vera" questa fotografia artistica che ho in mente...la pioggia aiuta a sognare.
Però quanto rompe...!


giovedì 29 gennaio 2009

Ci sono canzoni che ti riempiono un’ora di studio o di lavoro, canzoni che ti cambiano una giornata, canzoni che ti cambiano la vita.
Abbiamo tutti una (o più) canzone che ci ha colpito, che fischiettiamo volentieri; che cantiamo, con voce più o meno intonata, sotto la doccia o mentre ci asciughiamo i capelli; mentre cuciniamo o mentre passiamo l’aspirapolvere.
Perché?
Non ho una risposta vera e propria a questa domanda (ve la lascio volentieri) tuttavia, da musicista amatoriale, provo a darvi le mie sensazioni, a condividere con voi le mie sensazioni.
È abbastanza ovvio che, come musicista, la prima cosa che mi colpisce è il giro armonico di un brano, la sequenza di accordi e note che caratterizzano un brano musicale e lo rendono unico rispetto ad altri. Mi piacciono i brani dove si capisce che c’è stata ricerca di un’armonia, di una sequenza di accordi ben precisa, ma, allo stesso tempo, anche i brani più “semplici” dove però si sente il virtuosismo del musicista di turno. Chitarra distorta o Tastiere fa poca differenza, se sei bravo è un piacere ascoltare le scale, i riff, ecc…
È questo il motivo per cui, senza una logica precisa, mi piace ascoltare quasi tutti i generi musicali (escluso il liscio, la techno e l’Hip-Hop che proprio non sopporto, spero mi scuserete) dal rock al pop. Dalla musica classica alla fusion, dal jazz al progressive. Tutti generi che in comune fra loro hanno solo le sette note della scala musicale. Tutto il resto è assolutamente unico e appartenente al genere e in fondo al post ne troverete degli esempi concreti…spero vi piacciano.
Com’è possibile questo? Credo dipenda dall’emozione del momento, dalla voglia o meno di “ascoltare” più o meno con attenzione i brani della playlist che abbiamo in mente.
La musica ha questo potere, si adatta benissimo al momento che viviamo, c’è sempre una canzone giusta, il testo che ci colpisce, che ci emoziona, che ci rende felici o accompagna un nostro momento di difficoltà, una delusione, piuttosto che una vittoria.
Da musicista, inoltre, ho la fortuna di poter suonare (con risultati modesti a dir la verità) con altri che come me hanno la passione per la musica e questo rende ancor più bello ed emozionante l’ascolto di un brano; magari lo hai suonato e hai potuto metterci del tuo nell’esecuzione per poter dare una emozione a chi ti ha ascoltato in quel momento. È molto gratificante questo.


Questa è una collezione di alcune tra le mie canzoni preferite, non oso pensare che piacciano tutte a tutti ma rendono l'idea dei miei gusti in fatto di musica.
Enjoy it

Whiter Shade of Pale - Procol Harum


Jimi Hendix - Puple Haze


Keith Emerson - "The Late Show with David Letterman" (1986)


Claudio Baglioni - Notte di note note di notte


Timoria - Senza vento


Gen Rosso & Francesco Guccini - Lavori in Corso

martedì 20 gennaio 2009

Ricevo da una persona amica e, con il suo avvallo, pubblico

Cara Amica,
Caro Amico,
ti scrivo in merito ad una lettera che da alcuni giorni auspicavo ed avevo speranza di ricevere.
Un Gruppo di Cristiani laici ha fatto pervenire a tutti preti un invito a boicottare il giornale "IL SECOLO XIX" per il modo come ha trattato recentemente il tema Omosessualità. Non entro nel merito delle dichiarazioni - vere o presunte - del don (o Padre) Felice intervistato anche se un certo fastidio me l'ha procurato: io non andrei a spantegare (è un genovesismo, ma esprime il concetto meglio che l'italiano) una o più relazioni affettive che sarebbe "quanto di più caro" dovrei custodire!!
È vero però che da molto tempo alcuni giornali MINIMIZZANO quanto di buono è "Cattolico" ed ESALTANO tutto il resto; basti ricordare una cosa di diversi anni fa quando l'Unità si vantò di aver fatto il "primo inserto di quotidiano per i bambini", quando invece AVVENIRE (guarda caso, il giornale dei Cattolici Italiani) lo aveva già in stampa da molti mesi, PRIMO fra tutti i quotidiani italiani.
Forse è davvero venuto il momento di reagire...
Pacificamente, è ovvio.
Ricordo ancora quando - da giovane - ci fu una Campagna di boicottaggio "anti-Israele" che invitava a NON MANGIARE I POMPELMI "GIAFFA".
E, senza andare tanto indietro, guardate come lo stesso quotidiano di Genova fu "costretto" a fare un articolo di tono moooooolto diverso, intervistando il cognato di Luca Guida, quando il giorno precedente il testo era di tutt'altro tenore... Cosa sarà successo in quella giornata? Telefonate di Protesta?! Mail di protesta?!

Così, facendo mio l'invito rivolto, vi propongo di NON COMPRARE il giornale di Genova IL SECOLO XIX per una settimana, in segno di protesta.
Io non lo compro, ma - poiché me lo portano tutte le mattine - NON LO LEGGERO' FINO A CHE NON AVRA' CHIESTO PUBBLICAMENTE SCUSA AI CATTOLICI (in senso lato: preti, religiosi e laici che danno la vita giorno dopo giorno per tutti).
Il nostro Arcivescovo sottolinea come nei Nove Vicariati visitati (su 26) della Diocesi, ha trovato BEN POCHE COSE FATTE da chi non è della Chiesa, mentre le chiese sono sempre "in prima linea" (chiaramente con i loro limiti e i loro difetti...)
CHIARAMENTE è una mia presa di posizione "personale", anche se so che è condivisa da diversa gente.
E... non ti verrò a controllare, OVVIAMENTE!!! :D
Sii piuttosto SERENO nella tua fede e GIOIOSO nel viverla là dove sei; questa è la più bella testimonianza possibile da dare al Cristo e alla Sua Chiesa!

E' arrivato lo Smugugno

Ricevo e pubblico.
Mi raccomando fate pubblicità e diffondetelo dove riuscite. Grazie.
E' un giornalino con pubblicate SOLO buone notizie, ma non voglio togliervi il gusto di verificare di persona la qualità e la bontà della rivista, che dovrebbe uscire regolermente.
Basta cliccare qui sotto e poi seguire le istruzioni. E' davvero facile.
Ciao

http://www.badongo.com/file/12985289

giovedì 15 gennaio 2009

Green Lantern

Lanterna Verde.
Questo è di gran lunga il mio preferito fra tutti i personaggi dei comics americani.
Due parole per introdurvi il personaggio. Come potete vedere dall'immagine ce n'è più d'uno mi limiterò perciò alle caratteristiche essenziali.
Ciascuno di essi possiede un anello, verde ovviamente. Questo anello è in grado di creare qualunque oggetto venga in mente al possessore, oltre al costume, oltre alla capacità di volare e di sopravvivere e viaggiare nello spazio. Sono organizzati in un corpo, tipo polizia, la cui base è posta al centro dell'universo. Vanno in coppia come i poliziotti ciascuno nel proprio settore.
Ma non è questo che vorrei proporvi qui.
Per essere arruolato nel corpo delle Lanterne Verdi devi possedere una caratteristica fondamentale: Devi essere capace di vincere la paura.
se volete maggiori info sui personaggi ditelo pure vedrò di accontentarvi.

Ma che cos'è la paura?

Qui chiedo l'ausilio di chi è più ferrato di me in materia, ma non credo di dire una sciocchezza se affermo che questo sentimento è uno dei più istintivi ed irrazionali fra tutti quelli che ha l'uomo. La paura ti blocca, ti soffoca, ti paralizza, ti fa compiere gesti che normalmente neanche penseresti di poter fare.
A volte la paura di qualcosa o di qualcuno è reale, la puoi "toccare" con mano e trovare le adeguate contromisure, anche quando questa dovessse trasformarsi in fobia.
Ma se la tua paura è qualcosa che non esiste, se è qualcosa che non dipende da te, è qualcosa che altri dicono che tu hai o dovresti avere.
Per esempio le statistiche dicono che in Italia è più facile morire per incidente d'auto che non per Attentati terroristici o addirittura per omicidio. Addirittura la maggioranza degli omicidi avviene fra le mura domestiche cioè in famiglia. Padri che uccidono figli, mogli che uccidono mariti.
Allora perchè noi, qui, a Genova, dove vivo,
dovremmo aver paura dei terroristi islamici? Perchè dovrei aver paura a camminare per la strade del mio quartiere? E' più facile essere investito da un'auto pirata piuttosto che un extracomunitario mi accoltelli.
Forse sto divagando ma siccome, da più parti, arrivano ogni giorno messaggi che diffondono un senso di insicurezza, di paura fra la gente comune, fra chi si alza per andare a fare il proprio lavoro sento il bisogno di scrivere per fare un po' di chiarezza soprattuto a me stesso.
Questo è il mondo della paura del diverso, dell'ignoto. Di ciò che se non è comprensibile non esiste. Dove tutto ciò che si può fare e dire è lecito perchè io sono nato libero e voglio vivere nella libertà. L'anarchia. Fate quel che vi pare tanto si può fare.
Forse è per questo che la uaar (Unione Atei Agnostici Razionalisti) sta spendendo 7.000 euro per far pubblicità sugli autobus AMT con questo slogan:
"La cattiva notizia è che Dio non esiste, labuona è che non ne hai bisogno"
Forse mi sbaglio.
La paura è diventata il motore della storia...o lo sta diventando...io non credo che la testa della gente cambi a colpi di slogan come questo, credo invece che la cultura, lo scambio delle idee, razionali, irrazionali, teologiche, atee e razionaliste portino allo sviluppo della società.
Dio non esiste? Può darsi...perchè dovrei a priori dire di no...ma perchè nessun razionalista riesce a dimostrarmi il contrario?
Perchè non mi spiegano come sconfiggere la paura del diverso? Perchè non mi spiegano come mai l'uomo ha paura?
Perchè abbiamo paura di Dio?

E' tornato il grande fratello

Ecchissenefrega.

Non lo guarderò per nessun motivo al mondo. Non voglio neanche sapere chi sono i concorrenti, che fanno nella vita, cosa combineranno.

Ho cose più importanti a cui pensare che non ad un branco di uomini e donne che non sanno fare niente e che hanno la possibilità di diventare delle celebrità, dei VIP.

Torno al lavoro che è meglio.

lunedì 12 gennaio 2009

Io non capisco


Ad alta velocità

Vi è mai capitato di vivere una situazione o di trovarvi in un posto e non capire che sta succedendo intorno a voi?

A me sì.

In questi giorni mi sento un po' scollegato dal mondo. Mentre nella striscia di Gaza muoiono oltre 900 persone (a voglia a dire che in mezzo ci sono i terroristi di Hamas) tra cui, ovviamente, donne e bambini; mentre decolla la nuova Alitalia praticamente già venduta agli amici Francesi per due spicci e con conseguenze ancora non del tutto chiare sull'occupazione; mentre il nostro governo continua a dare segnali di incoerenza con i proclami entusiastici e rassicuranti di inizio legislatura e deriva verso un pericoloso autoritarismo soft; mentre muoiono in 15 giorni (dall'inizio del 2009) 33 uomini sul lavoro...i giornali televisivi non perdono tempo e ci bombardano con rassicuranti parole in merito alla situazione economica. Come se in Italia fossimo davvero tutti pieni di soldi da spendere in vestiti (ovviamente); sentire uno stilista pieno di palanche affermare che se l'Italia fosse gestita come la moda saremmo i primi in Italia, francamente mi lascia perplesso. Dato che probabilmente non cambierebbe molto visto che i profitti sono italiani e la manodopera probabilmente cinese o napoletana (vedi il film Gomorra a cui vorrei dedicare un post in futuro).


Lo specchietto per le allodole ha preso la forma dei telefonini, degli I-Pod, dell'I-Phone e di quella che è chiamata "tecnologia di consumo" che non vuol dire però a basso costo. La possibiltà dei finanziamenti a tasso zero e pagamento a x mesi dalla data di acquisto sono un'altra attrazione per il consumatore incauto che, spesso, quando ricorre a questa opzione è perchè nell'immediato ha difficoltà anche ad iniziare un pagamento a rate. Se aggiungiamo che anche da noi in Italia si cominciavano ad intravvedere forme di prestito o mutuo senza garanzie di copertura...siamo proprio a cavallo. Questo non concorre forse ad aumentare quel senso di insicurezza che si cerca di contenere o di nascondere?
Personalmente mi infastidisce un po' quando arrivano di fronte all'ufficio dove lavoro a distribuire i volantini delle finanziarie che concedono micro-prestiti da 1.000, 2.000, 3.000 €, come se questi prestito fossero il toccasana per il ceto più o meno medio. Penso a coloro che si imbattono in questa via, magari per l'acquisto dello scooter, o per l'acquisto del televisore al plasma o a cristalli liquidi.

Con mia moglie siamo andati a Castiglione Fiorentino (http://www.comune.castiglionfiorentino.ar.it/) in occasione della settimana di ferie di capodanno e tutto questo benessere, tutta questa folla di gente disposta a pagare e a spendere, francamente, io non l'ho vista...può darsi che sia in difetto ma non mi pare di sbagliarmi troppo.

Personalmente sono molto preoccupato, davvero. Non tanto per me o la mia famiglia. In fondo stiamo decentemente bene, senza sfarzi...la fame è un'altra cosa...sono preoccupato per tutti coloro che o perchè poco attenti, o perchè poco informati, o per altri motivi, subiranno le conseguenze (o le hanno già subite) in termini di perdita di capitale investito in titoli di borsa, in termini di lavoro (precario o stabile), in termini di sicurezza del futuro. Quella percezione del futuro che in questo momento sembra essere arrivata al minimo storico.
Forse mi sbaglio e queste sono parole che hanno poco significato, però, anche se mantengo un moderato ottimismo, sono un po' preoccupato non tanto per quello che accade ma per il fatto che non si intravede una via di uscita nel brevissimo periodo, figuriamoci in quello lungo.

Personalmente continuerò ad essere cauto quando ci sarà da spendere e, mi auguro, che tutto quello che si farà con la famiglia sia sempre nel limite (anche sotto il limite) delle nostre reali possibilità.

Non capisco se sono io che esagero o c'è dell'altro...se potete aiutarmi mi fate un grossa cortesia.
Ciao a tutti